Il brusco risveglio inflittoci dalla questura di Torino, su ordine del governo Meloni e del ministro Piantedosi, ci ha fatto compiere l’ennesimo passo verso l’Ungheria di Orbán. Sgomberare Askatasuna e revocare il percorso per diventare un Bene Comune significa lanciare un messaggio non solo alle diverse realtà politiche e militanti torinesi, ma a tutto il paese. Era già successo con il Leoncavallo a fine agosto.
Colpire Askatasuna significa tentare di smantellare una lunga storia. È proprio questa la storia che l’estrema destra di governo tenta di criminalizzare, perché la storia dei centri sociali è la storia di chi ha sbarrato il passo all’avanzare dei fascisti, di chi ha difeso i territori dalle grandi opere come la Tav e che oggi si batte contro il regime di guerra dove siamo immersi e il genocidio.
Da Roma il nostro abbraccio solidale. Oggi resistiamo, perché la primavera della libertà torna sempre.
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